Secondo la credenza il cigno selvatico, poco prima di morire, avrebbe un canto armonioso, è la unica volta in cui canta .
Questo è appunto il destino della dirigenza Rai, che rendendosi conto della oramai imminente sostituzione, ha organizzato una “sortita”.
Trasformando il festival della canzone italiana, in una sorta di Rai Pride, i cui protagonisti rivendicavano l’orgoglio Lgbt.
Da anni i vertici di Viale Mazzini, se la cantavano e se la suonavano a loro piacimento, sapendo di avere alle spalle il Partito Democratico, che avendo abbracciato “la delirante” teoria Gender, sanno di avere le spalle ben coperte.
I vertici della Rai che conoscevano bene il programma, propinavano scene ben oltre il normale “senso del pudore” ai spettatori che come ben sapete sono “costretti a pagare”, il canone.
Anni fà un presidente sempre PD , rese il “balzello” obbligatorio inserendolo nella bolletta elettrica .
San Remo in realtà è stato un autentico fiasco, nonostante le lodi sperticate dl Direttore Generale e della Presidente, gli ascolti sono in calo, i costi per la Kermesse musicale alle stelle, ed almeno metà del paese è inferocito, con gli organizzatori.
Il livello delle performance canore, veramente deludente, spettacolo di basso livello, con scene di distruzione del palco, baci omosessuali, e abbigliamento a dir poco pacchiano, la sagra del trash.
Dopo aver registrato “ascolti in netto calo” , annunciano record che non esistono, totalmente inventati i vertici strillano che la nuova classe dirigente, democraticamente eletta, li vuole epurare, una sorta di “lancia il sasso e nascondi la mano”.
Oramai il cigno della Rai ha cantato.. ed era un cigno nero