fbpx
2.8 C
Rome
domenica, Marzo 26, 2023

Cristiano liberali in Politica

Oltre alla imprescindibile connessione tra libertà e uguaglianza, l’altro aspetto della libertà sancita dal cristianesimo è la libertà della volontà e le conseguenze ad essa. Se siamo liberi di agire (libero arbitrio) e non soltanto schiavi dei nostri antecedenti biologici, come i materialisti sostengono, dobbiamo accettare il fatto di essere responsabili delle nostre scelte e delle loro conseguenze.

Must read

Cristianesimo e filosofia politico-economica liberale.

Questo accostamento evoca  questioni nevralgiche come quelle, tra altre, legate alle possibilità create dagli sviluppi delle biotecnologie, o come quelle connesse al relativismo, alla secolarizzazione, alla laicità dello Stato, alla giustizia sociale e al ruolo dell’etica nel mercato, al ritorno del Diritto naturale e al multiculturalismo.

Per il liberalismo classico –  lo Stato  o government, non ha che il compito di garantire i Diritti naturali (Natural Rights): vita, libertà e proprietà.

Per i cosiddetti Liberals, invece, lo Stato  ha il compito realizzare i diritti: sociali, umani, etc. (Social e Human Rights) tramite una limitazione dei diritti di proprietà (Property Rights) e la loro finalizzazione al raggiungimento della giustizia sociale».

Che cosa è il Cristianesimo liberale ?

Il cristianesimo liberale era una corrente religiosa e politica, nata e sviluppatasi nell’Europa del XIX secolo, che mirava a conciliare il pensiero cristiano con i principi liberali di libertà civili e sociali.

A differenza dei cattolici intransigenti, ostili alle idee liberali, i cattolici liberali furono favorevoli a una affermazione della libertà di coscienza, di stampa e di associazione, della separazione fra Stato e Chiesa.

Se quasi tutto il protestantesimo tradizionale europeo può essere considerato liberale, non è così negli Stati Uniti, dove hanno preso piede confessioni di ispirazione liberale e conservatrice.

Un Cristianesimo Liberale Conservatore 

In Italia vengono considerati cattolici liberali personalità come Vincenzo Gioberti, Antonio Rosmini e Alessandro Manzoni.

I cattolici liberali italiani si caratterizzarono per il favore dimostrato nei confronti del Risorgimento e della scelta di trasferire la capitale italiana da Torino a Roma.

La dottrina neoguelfa di Vincenzo Gioberti proponeva una confederazione di Stati italiani sotto la guida del papa.

Gioberti scrisse «Non si può essere perfettamente italiano da ogni parte senza essere cattolico»; dottrina che trova eco nella definizione di identità nazionale manzoniana: «una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue, di cor».

Proponimento dei cattolici liberali era quello di dare vita a uno Stato unitario in cui fosse preservato il cattolicesimo, come religione identitaria degli italiani.

Oggi come cristiani facciamo fatica a impegnarci in politica svolgere questo compito!

Nella storia italiana più recente, un grande politico e un cristiano esemplare come don Luigi Sturzo affermava che «la politica non è una cosa sporca, ma un atto di carità».

Tutti coloro che partecipano alla vita sociale, vale a dire tutti gli uomini, hanno il diritto e il dovere di impegnarsi in campo politico.

Naturalmente, ognuno lo farà con modalità diverse, secondo la sua situazione e le sue attitudini; ma nessuno può rimanere estraneo a questo importante compito.

Dal punto di vista teologico

San Paolo già nella Lettera ai Galati (3, 26-29) gridava che le antiche distinzioni tra schiavi e liberi erano scomparse perché siamo tutti Figli di Dio, cioè la nostra essenza, il nostro valore deriva non dal nostro status sociale, per dirla con poche parole, bensì dall’essere generati dallo stesso Padre, chiamati tutti a essere con Lui e di Lui.

Oltre alla imprescindibile connessione tra libertà e uguaglianza, l’altro aspetto della libertà sancita dal cristianesimo è la libertà della volontà e le conseguenze ad essa.

Se siamo liberi di agire (libero arbitrio) e non soltanto schiavi dei nostri antecedenti biologici, come i materialisti sostengono, dobbiamo accettare il fatto di essere responsabili delle nostre scelte e delle loro conseguenze.

La vita cristiana non è tanto una dottrina o una teoria, quanto, appunto, una vita, la vita in Cristo, cioè la sequela, l’identificazione e la trasformazione in Gesù.

Tale sequela Christi va vissuta in tutti gli ambiti dell’esistenza umana, anche in quello politico.

Dal punto di vista della rivoluzione tecnologica e sociale

La difficoltà di leggere e governare positivamente le trasformazioni in atto (globalizzazione, innovazione tecnologica, invecchiamento della popolazione, immigrazione) porta come reazione un atteggiamento di difesa e chiusura, di rifiuto verso ciò che è nuovo e che rimette in discussione precedenti certezze, aumentando la domanda di rassicurazione.

Poche persone capiscono che ci stiamo dirigendo verso un mondo in cui la maggior parte di noi non saprà letteralmente cosa sia “reale” o fabbricato dall’intelligenza artificiale quando si tratta di contenuti video, audio e di testo.

La visione Cristiana Liberale come soluzione

Una visione politica, quindi, che sappia fornire una ricetta diversa dalla contrapposizione ormai datata fra statalismo e liberismo, «che hanno fallito entrambi», che promuova una «economia civile di mercato, in cui la famiglia sia soggetto, e non oggetto di mere elargizioni».

No quindi alla «servitù digitale», alla tecnica che si sostituisce all’ uomo .

Come principi cardine la difesa della libertà nei suoi tre pilastri fondamentali, economico, politico e sociale, dalle sue radici cristiane, in linea con quanto stabilito dalla dottrina sociale della chiesa .

NEMINEM LAEDERE – non danneggiare alcuno – è l’espressione del diritto romano che sanciva il principio di convivenza civile la cui violazione determina responsabilità.

Libertà di pensiero , con libertà di impresa,

 

 

 

 

 

 

- Advertisement -spot_img

More articles

Rispondi

- Advertisement -spot_img

Latest article

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: