Horacio Verbitsky giornalista e scrittore argentino, uno dei maggiori esponenti per la difesa dei diritti umani definiva la nobile funzione del giornalismo;
” Da un mondo senza giornalisti” ; „Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto.“
Studiando il giornalismo, una frase di mi aveva molto colpito ; “Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso… e pubblica il falso.”
Leggere il titolo di Repubblica di oggi mi ha riportato alla mente queste definizioni, e molte altre a dire la verità.
Il giornale fondato da Eugenio Scalfari, nel suo articolo di fondo, intitolava : ” Berlusconi già al bivio”
La confidenza risale a martedì scorso, poche ore dopo l’esplosione del caso Donzelli.
E descrive la faglia che rischia di aprirsi già martedì 12 febbraio nel centrodestra.
Silvio Berlusconi si confronta con uno storico consigliere che gli è rimasto vicino e consegna tutta la frustrazione, l’amarezza, l’ossessione che lo turba da settimane.”
Inutile ipotizzare che lo “storico consigliere” non è mai esistito, si tratta se mai della personificazione della speranza, degli antagonisti di Berlusoni, semmai che sperano, si apra qualche crepa nello schieramento avversario, e si inventano notizie, di sana pianta.
Questo si chiama appunto ” Propaganda” .
Si sà che i giornali sono un’arma formidabile, in mano alle forze politiche, così come le associazioni , ma un giornale che non voglia essere etichettato come “partitico” e che vanta comunque tanti anni di esistenza, non può svendere la propria immagine e mortificare il proprio ruolo fino a divenire un giornalaccio di bottega.
E’ chiaro e tutti che dietro al Giornale in questione si muovono interessi enormi, che non esiste più l’editore puro , ma i giornali rispondono oramai ad interessi di parte, e il desiderio di tenere viva la “speranza”, e di più cercare di creare questa possibilità , è fortissimo.
Per dirla con il grande Joseph Pulitzer “una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile.”