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domenica, Marzo 26, 2023

Il vaginismo : Aspetti psicologici. dottoressa Chong Otiaky

Il DSM 5 (2014) inserisce il vaginismo all’interno della Categoria inerente il “Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione” (F52.6).

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Esistono diverse definizioni di vaginismo ma tutte concordano nel riscontrare una paura della penetrazione e una contrazione muscolare a livello vaginale,causa di dolore non solo fisico ma anche psicologico per molte donne.

Dottoressa Chong Otiaky

Esistono diverse definizioni di vaginismo ma tutte concordano nel riscontrare una paura della penetrazione e una contrazione muscolare a livello vaginale, causa di dolore non solo fisico ma anche psicologico per molte donne.
Il vaginismo si può considerare come una risposta condizionata, derivante dall’associazione tra attività sessuale e paura.

E’ un problema grave per molte donne, che causa non solo dolore fisico ma anche psicologico.
Nelle cause psicologiche: il dolore generalmente deriva dalla tentata penetrazione dell’orifizio vaginale che però risulta serrato.

Sarebbe così la paura della penetrazione stessa a causare il vaginismo.

Che cosa caratterizza il vaginismo dal punto di vista psicologico?

Esistono diverse definizioni di vaginismo ma tutte concordano nel riscontrare una paura della penetrazione e una contrazione muscolare a livello vaginale,causa di dolore non solo fisico ma anche psicologico per molte donne.

In campo psicologico si considera il vaginismo una reazione di paura condizionata che può diventare una fobia vera e propria legata all’idea della penetrazione e del dolore che si teme sia ad essa associato.

Frequentemente il dolore viene associato a penetrazioni immaginate o tentate, e non riuscite. La paura anticipatoria e/o la memoria anche di un’unica esperienza negativa possono allora attivare una risposta di allarme fisico e psichico alla sola idea della penetrazione.
La contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina (“muscolo elevatore dell’ano”) può contribuire all’incapacità di tollerare la penetrazione non solo da un punto di vista “meccanico”, ma anche psicologico.
La frustrazione psicologica raggiunge livelli molto alti perché la paura della penetrazione si può estendere dal tampone vaginale più piccolo o all’esame del paptest, alla visita ginecologica, all’introduzione dello speculum o del membro maschile, anche se di dimensioni ridotte, nonostante il desiderio espresso verbalmente dalla donna di volere la penetrazione.
Questo impedisce non solo una vita intima di soddisfazione, ma anche un’adeguata attenzione verso la propria salute e la cura personale.

Esistono diverse definizioni di vaginismo ma tutte concordano nel riscontrare una paura della penetrazione e una contrazione muscolare a livello vaginale,causa di dolore non solo fisico ma anche psicologico per molte donne.

Classificazione diagnostica e caratteristiche del vaginismo

Il DSM 5 (2014) inserisce il vaginismo all’interno della Categoria inerente il “Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione” (F52.6).

I criteri diagnostici per questo disturbo sono:

Persistenti o ricorrenti difficoltà con uno (o più) dei seguenti problemi:

-Penetrazione vaginale durante il rapporto.
-Marcato dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale.
-Marcata paura o ansia per il dolore pelvico o vulvo-vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale.
-Marcata tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale.

Gli obiettivi terapeutici nel quadro del vaginismo normalmente sono:

– creare empatia tra la paziente e lo/la psicoterapeuta, in modo da favorire un’espressione sincera e profonda sul proprio stato d’animo;

– valutare la motivazione che la donna ha nei confronti della psicoterapia e, più in generale, della soluzione del problema del vaginismo;

– favorire la comprensione del concetto di cambiamento, indispensabile per avanzare a piccoli passi ma con ritmo;

– modificare abitudini e stile di vita, per ottenere un “quotidiano” di maggiore qualità;

– desensibilizzare le paure, insegnare a gestire l’ansia imparando a riconoscerla, affrontarla e modularla;

– migliorare il rapporto con il proprio corpo imparando ad amarlo e a prendersene cura;

– lavorare con le emozioni per educare la donna ad ascoltarsi;

– indagare l’autostima e il senso di sicurezza personale, e la sempre difficile gestione dei sensi di colpa;

– valutare eventuali traumi, abusi, maltrattamenti o violenze;

– migliorare o intensificare il dialogo di coppia;

– rivedere lo “sguardo” sul partner;

– insegnare ad affrontare i conflitti sviluppando l’assertività, per una più facile comunicazione nel rispetto di sé e dell’altro;

– imparare a “ri- toccare” e riesplorare il corpo con curiosità e amore;

– rivalutare l’importanza dello sguardo e delle carezze;

– imparare a spostare l’attenzione sull’altro.

Esistono diverse definizioni di vaginismo ma tutte concordano nel riscontrare una paura della penetrazione e una contrazione muscolare a livello vaginale,causa di dolore non solo fisico ma anche psicologico per molte donne.
dottoressachong@gmail.com
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