E’ stato il Professor Erik Jones, direttore del centro Robert Schuman il primo ad aver commentato l’operato del governo italiano in carica.
Il professore ha usato termini come “la virtù della coerenza”, “popolare”, “competente” ,
nel definire il Nostro esecutivo.
Nell’ultimo numero del Journal of Democracy: la prestigiosa rivista internazionale della Johns Hopkins.
Il tutto mentre in Italia il dibattito pubblico è tutto un insulto,da parte di una sinistra rancorosa e “rosicona”, che sta perdendo ogni giorno presa sull’elettorato e soprattuto credibilità e prestigio.
Il professore di Studi europei alla alla School of Advanced International Studies della Jhon Opkins University, ha definito l’attuale governo “familiare”,poichè i partiti al governo hanno già governato svariate volte insieme negli anni passati, con l’unica differenza che questa volta il partito maggiormente rappresentato nella compagine di governo è Fratelli d’Italia.
Uno studio intitolato «Le dure verità dell’Italia», incentrato su quello che descrive come il governo «più di destra della storia italiana sin dal dopoguerra».
Erik Jhons ha definito decisiva la vittoria della Meloni , al fine di compiere decisivi passi in avanti nella “parità di genere”, una premier definita “competente e coerente”
E proprio dalla coerenza deriva l’”attrazione” degli italiani per il premier, scrive l’analista, le cui posizioni sono rilanciate da tutti i giornali di area del Nostro paese.
Jones definisce l’esecutivo «ragionevole, accomodante e destinato a rimanere in carica più a lungo dei suoi predecessori».
Alla conclusione l’articolo non elogia i governi tecnici che si sono succeduti.
Questi governi vengono definiti instabili e impopolari: frutto di «matrimoni di convenienza» , tra partiti elettoralmente «poco attraenti« e scarsamente rappresentativi.
Inoltre il professore considera l’attuale governo italiano, assolutamente non inferiore per quanto riguarda la qualità dei suoi componenti rispetto al precedente esecutivo “Draghi”.
Questo articolo a mio avviso costituisce uno spicchio di onestà intellettuale, e ci giunge da “lontano”.