I sensi sono gli strumenti che l’individuo usa per entrare in relazione con l’ambiente con cui viene a contatto e grazie ai quali acquista esperienza, consapevolezza ed espande così la sua coscienza.
Sono facoltà dell’anima ed il confine tra essi è relativo, in quanto ogni senso è connesso con uno dei sette piani della manifestazione:
l’udito al piano fisico,
il tatto all’astrale,
la vista al mentale,
il gusto all’intuitivo,
l’olfatto allo spirituale.
L’Udito
È il primo senso che si manifesta, esso è quindi attribuito al piano più basso dell’evoluzione, il piano fisico.
Riguarda la percezione del suono nella sua vasta gamma di vibrazioni, non soltanto quelle che riesce a percepire l’orecchio umano, può essere rivolto infatti al mondo fenomenico di caos, oppure, sublimando l’udito, rivolgersi al mondo interiore, udendo così la voce interiore del “Sé superiore”, voce di coscienza, che guida, dirige e controlla.
Il suono, e quindi il linguaggio, racchiude in sé la triplicità espressa come pensiero, parola ed azione sul piano fisico.
Lo scopo della parola è di rivestire il pensiero, mettendolo così a disposizione degli altri.
Quando parliamo evochiamo un pensiero, lo rendiamo presente e portiamo ciò che è celato dentro di noi in espressione sensibile all’udito.
La parola che rivela, il retto pensare, crea effetti benefici: libera unificando; mentre la parola errata può produrre sull’uomo che la emette e che la ascolta effetti che imprigionano, separando
. Seguendo, però, una teoria nella quale vi è l’ipotesi che, prima di imparare a parlare, l’uomo comunicasse col pensiero e o che addirittura gli animali, tra loro, comunichino spesso in questo modo, vien da pensare, che per quanto la parola viva appena pronunciata, faccia morire una parte del nostro cervello o che riduca parte della nostra spiritualità, poiché ora, vengono utilizzate come mezzo.
Comunque lo scopo della forma creata dal suono è di essere fonte di rivelazione: rivelare la verità e portare un aspetto della realtà a conoscenza dello spettatore.
Il Tatto
Permette di conoscere e riconoscere determinati caratteri fisici degli oggetti con cui si entra in relazione.
Il senso del tatto a livello emotivo è la psicometria.
Consiste nella capacità di entrare in contatto emotivo con qualsiasi forma che ha analoga aspirazione.
Invece il senso del tatto a livello intuitivo è la guarigione.
Sentire compartecipando permette di guarire e correggere le incompiutezze di noi, servendo così attivamente il piano dell’evoluzione.
Le mani sono potenti strumenti in ogni atto di guarigione e alcune correnti di pensiero ne hanno fatto una vera scienza esoterica e o curativa…
La Vista
Lo sviluppo della vista è parallelo alla facoltà di acquisire conoscenza, a sua volta legata allo sviluppo della mente.
Il rapporto tra vista e mente è assai stretto ed è espresso dall’occhio.
La vista non implica soltanto la visione fisica, ma anche metafisica: tale vista, è dovuta allo sviluppo del terzo occhio, centro eterico di forza che non va confuso con la ghiandola pineale, che è un centro fisico.
È l’occhio della visione interiore. L’apertura ed il controllo del terzo occhio, genera come effetto, diverse facoltà: dirigere e governare l’energia della materia; vedere l’essere e il divenire in un “Eterno Presente”.
Ma che rapporto simbolico c’è tra l’occhio destro e quello sinistro?
Prendiamo ad esempio la mitologia egizia: l’occhio sinistro è l’occhio cieco di Horus e rappresenta il rapporto DIO-Uomo-Uomo-DIO.
Mentre il Suo Occhio destro, il sano, “l’Occhio divino”, resta suo, l’altro, quello sinistro imperfetto, è destinato all’uomo.
Nella leggenda, Horus lo perde nello scontro con Seth, il Dio del male, che vive ed opera sulla terra, avendo usurpato il potere al suo legittimo Re, Osiride, ucciso e tagliato in 14 pezzi.
L’occhio Sinistro, però Horus, nel corso del suo passaggio terreno, deve assolutamente trovarlo e reimpiantarlo nel bulbo oculare vuoto.
Infatti nel “Libro dei Morti”, cap.LXVI si legge: “ Io sono Horus, il figlio primogenito di Osiride, che dimora nel mio occhio destro.
Giungo dal cielo e rimetto Maat ( la Dea della verità e della giustizia) nell’occhio di Ra (il Dio Sole)”.
La riconquista della vista dell’occhio sinistro può avvenire quindi solo se l’uomo o la donna, nel loro cammino terreno, hanno praticato le 42 prescrizioni indicate dalla Dea Maat e valutate, nella “cerimonia di pesatura del cuore” dal Dio Thot, che assume una veste altrettanto importante durante l’esperienza che ogni individuo compie nel proprio tragitto terreno.
L’apertura del terzo occhio secondo lo schema scelto nel mondo orientale o apertura dell’occhio sinistro secondo l’insegnamento misterico egizio, rappresentava questo stato psicofisico, con il simbolo dell’occhio destro, da cui sgorga l’energia del serpente, rappresentato da un cobra femmina, che è la manifestazione della dea che personifica l’occhio ardente di Ra.
L’Ureo, posto sul copricapo dei Faraoni da solo o più spesso insieme ad un avvoltoio, ovvero un grifone, rappresentava, agli occhi dei sudditi, il simbolo vivente del potere divino dei Faraoni e indicava appunto il possesso della “Terza Vista”.
Il cobra, la cui coda forma il simbolo dell’infinito, ripetuto per tre o più volte, si solleva verso il cielo oltre l’infinito.
Posto sulla fronte del Faraone mostra che si è svegliato dal letargo terreno per raggiungere il mondo ultraterreno.
In base alle antiche tecniche di misurazioni egiziane, il disegno dell’occhio è composto da differenti frazioni ognuna con un suo significato:
– ½ rappresenta l’odore ( forma di naso al lato dell’occhio)
– ¼ rappresenta la vista e la luce (pupilla)
– 1/8 rappresenta il pensiero (sopracciglio)
– 1/16 rappresenta l’udito (freccia sul lato dell’occhio che punta verso l’orecchio)
– 1/32 rappresenta il gusto, il germogliare del frumento (coda curva)
– 1/64 rappresenta il tatto (piede che tocca terra) .
Un racconto egizio riferisce che un allievo scriba della Casa della Vita, facendo notare al suo maestro che il totale delle frazioni ottenute sommando i valori dell’Occhio di Horus si dava nell’espressione 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64 ebbe per risposta che il sessantaquattresimo mancante a completare l’unità sarebbe stato donato dal dio Thoth allo scriba che si fosse messo sotto la sua protezione.
Il Gusto
Lo sviluppo del senso del gusto sui piani superiori porta a distinzioni sempre più sottili, finché si è finalmente condotti, attraverso la forma, al cuore stesso della nostra natura. Il senso del gusto, spesso, è simbolizzato dalla “Coppa delle Libagioni”: rappresentazione iniziatica che porta a conoscere il dolce e l’amaro, distinguendo le sensazioni gradevoli dalle sgradevoli ed a saper riconoscere, apprezzare Verità e Bellezza, discriminare il bene dal male e acquisire la dualità della natura, il Sé e il non-sé, mezzo per distinguere il reale dall’irreale.
L’Olfatto
L’Olfatto è la facoltà di percezione talmente penetrante che riconduce l’uomo fino alla fonte da dove è venuto, al piano degli archetipi.
È la controparte spirituale del senso che riconduce infallibilmente gli animali, come gli uccelli, al luogo da cui sono originariamente venuti.
Il senso olfattivo sul piano fisico denota che ogni odore eccita determinate componenti psichiche, dando luogo alle corrispondenti emozioni che a loro volta mutano la disposizione mentale.
L’eccitazione psichica dovuta a stimolazione sensoriale, riguarda tutti i sensi, soprattutto il gusto, ma è anche particolarmente vero per l’olfatto.
Selezionando gli odori, si può determinare un particolare stato di allineamento e ricettività nelle persone.