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domenica, Marzo 26, 2023

Il calciatore iraniano Amir Nasr Azadani evita l’esecuzione

Ma viene condannato a 26 anni di carcere per "crimine contro Dio"

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Ma viene condannato a 26 anni di carcere per “crimine contro Dio”

L’Iran condanna a morte altri tre accusati di aver ucciso diversi agenti di polizia durante le proteste

Il calciatore Amir Nasr Azadani è riuscito a dribblare a morte per impiccagione, anche se non è stato esente da dure punizioni da parte del regime iraniano.

Il giocatore, che ha fatto il giro del mondo durante i Mondiali del 2022 in Qatar quando è stata rivelata la sua condanna a morte per aver sostenuto le richieste delle donne del suo Paese, dovrà finalmente scontare una pena detentiva di 26 anni.

In un processo iniquo, come gli altri imputati nelle manifestazioni antigovernative, Nasr Azadani è stato condannato per il presunto omicidio di tre membri delle forze di sicurezza nazionale e per essersi unito alle proteste a favore delle donne iniziate il 16 settembre dopo la morte di Mahsa Amini, arrestato dalla Morality Police per aver violato il dress code islamico.

La sentenza del calciatore ha provocato una forte reazione da parte di diverse organizzazioni e giocatori famosi di tutto il mondo, che hanno finalmente potuto influenzare il cambio di sentenza.

Diciasette condanne a morte

Nasr-Azadani se la è cavata relativamente bene, poiché lunedì la giustizia iraniana ha condannato a morte tre persone accusate di aver ucciso diversi agenti di polizia durante le proteste antigovernative.

 Queste condanne, ancora appellabili, portano a 17 il numero totale delle persone condannate a morte in relazione alle manifestazioni, iniziate più di tre mesi fa.

Di queste condanne, quattro sono state eseguite e altre due sono state sospese dopo che la Suprema Corte ha rigettato i ricorsi presentati.

 Ora, la giustizia iraniana ha indicato che anche Sale Mirhashemi, Mayid Kazemi e Said Yaqubi sono stati condannati per aver commesso un “crimine contro Dio”, noto come ‘moharebé’ , secondo il codice penale islamico.

Allo stesso modo, anche altre due persone sono state condannate per le azioni registrate il 16 novembre, quando tre membri delle forze di sicurezza sono morti durante un incidente registrato nel quadro delle proteste nella provincia di Isfahan.

Tra loro c’è il calciatore iraniano, condannato a 26 anni di carcere per il suo coinvolgimento.

Nello specifico, l’atleta è stato accusato di appartenere a un gruppo illegale e di aver commesso reati contro l’ordine pubblico, riunione e cospirazione per violare la sicurezza del Paese, oltre a aver commesso il suddetto ‘moharebé’, secondo le informazioni della catena Iran International.

Il quinto condannato, Sohail Jahangiri, è stato condannato a due anni di carcere per aver violato la sicurezza dello Stato iraniano.

 

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