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mercoledì, Marzo 22, 2023

Romania, importante nodo energetico dell’Unione Europea

L’Azerbaijan ha accettato sabato di rifornire l’Unione Europea di energia elettrica attraverso un cavo sottomarino, siglando un accordo a Bucarest. Quindi via libera alla costruzione di un cavo di 1.195 chilometri (745 miglia) sotto il Mar Nero.

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Antoniu Martin, storico e analista politico

Un evento forse poco pubblicizzato a livello  internazionale si è svolto in Romania a metà del mese di dicembre 2022.

Il 17 dicembre è stato firmato a Bucarest un accordo tra i governi di Azerbaigian, Georgia, Romania e Ungheria, in presenza del Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Il documento delinea il quadro finanziario e tecnico per la realizzazione del progetto del cavo sottomarino per il trasporto di energia elettrica da fonti rinnovabili tra Azerbaigian e Romania, attraverso la Georgia e il Mar Nero, e successivamente per il suo trasporto in Ungheria e altri Stati dell’UE, attraverso il sistema di trasporto europeo.

Va notato che questo importante progetto fa parte degli accordi energetici tra la Commissione Europea e l’Azerbaigian.

Oltre al consolidamento della sua sicurezza energetica, la Romania diventa, attraverso l’accordo di Bucarest, un importante hub (polo) energetico regionale.

Questo progetto raddoppia il passo compiuto nell’autunno del 2022 in merito alla conclusione di un memorandum tra Romania e Azerbaigian attraverso il quale si assumava un investimento congiunto in un impianto di gas liquefatto nel Mar Nero.

In pratica si sta costruendo un vero e proprio corridoio di energia verde che collega il Mar Caspio con il Mar Nero.

Come affermato dal Presidente della Romania, Klaus Iohannis, in occasione dell’accordo di Bucarest, le priorità della politica estera e la strategia di sviluppo nazionale della Romania erano limitate alla sicurezza energetica e alla cooperazione regionale.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha notato l’aumento dell’inter-connettività tra le regioni europee e, non da ultimo, la possibilità di fornire energia verde agli stati nelle immediate vicinanze dell’ Unione Europea.

L’importanza del Mar Nero per la sicurezza energetica europea è stata riconosciuta dal 2012, quando è stato scoperto un consistente giacimento petrolifero al largo delle coste rumene.

Gia da allora, è diventato sempre più chiaro che la Romania può diventare un hub energetico dell’Unione Europea.

Negli ultimi anni i desiderati di politica economica della Romania si sono susseguite a questo obiettivo ei risultati non hanno tardato a manifestarsi.

 

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