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lunedì, Marzo 20, 2023

l padrino del cartello della droga di Kinahan ha offerto milioni per acquistare una flotta di aerei militari egiziani obsoleti

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Hanno scoperto che Kinahan Sr. si è mascherato da consulente di volo umanitario nel tentativo di acquistare vecchi aerei militari da funzionari egiziani e ha tentato accordi simili in Africa e America Latina.

Il nome di Kinahan Sr. non compare nei documenti costitutivi delle società che effettivamente controllava.

Invece, ha usato deleghe e intermediari per mascherare il suo coinvolgimento, incluso il suo partner domestico, che sembra essere anche la madre di molti dei suoi figli secondo i messaggi di testo trapelati.

Dei viaggi dall’Albania e dai Balcani verso all’Italia sono state informate le autorità del nostro Paese.

Forse è proprio il Nord Italia il territorio più esposto, non fosse altro per un discorso di numeri: 70 le aviosuperfici in Veneto, 30 in Friuli, 80 in Lombardia e altre 80 in Piemonte, senza contare l’apertura di scali che i privati ricavano sulle proprie tenute.

Non serve granché.

Ci racconta un pilota: «Ho bisogno di una pista di quattrocento metri.

Ho a bordo droga? Il volo da turismo rimane sotto quota 1.500 piedi, il fine settimana i cieli sono pieni di velivoli.

Stranieri che arrivano da noi dalla Germania, dall’Austria, dalla Slovenia.

Siamo tanti.

Mischiarsi è facile.

Sì, un radar militare ti nota.

Ma poi? Perché seguire me e non un altro? Sulla base di quale sospetto?».

I controlli all’arrivo, sui piccoli aeroporti, non esistono

. La maggior parte delle piste non hanno neppure un addetto come presidio formale al di fuori degli orari di lavoro nei giorni feriali.

Dall’Albania si trasportano marijuana e hashish prodotte in loco ed eroina in precedenza acquistata dalla Turchia.

Gli stupefacenti riempiono valigie e sacchi imbarcati su Cessna e Piper. Da gennaio ad aprile, informano fonti della polizia albanese, in Italia sono stati sbarcati (e sequestrati) 9.730 chilogrammi di marijuana.

Qualche giorno fa in Albania è stato convalidato l’arresto di Giorgio Riformato, 58 anni, originario di Luino, in provincia di Varese, autore di un atterraggio d’emergenza con il suo Piper; vicino al luogo, una spiaggia a un’ottantina di chilometri da Tirana, sono stati scoperti 460 chilogrammi di marijuana a lui ricollegabili, quantomeno secondo l’accusa.

I tecnici stanno decriptando iPad e cellulare che aveva in borsa, alla ricerca di nomi, numeri, contatti.

Lungo la frontiera Usa-Messico è stato creato un dispositivo interforze per intercettare Piper e ultra-leggeri.

La Custom – la dogana – ha i suoi ricognitori che interagiscono con le pattuglie a terra della Border Patrol.

La prima linea di difesa è costituita dai Cessna Citation, sui quali sono stati montati radar di ricerca simili a quelli di un caccia.

Sono questi aerei a cercare i deltaplani a motore che volando a bassa quota violano il confine.

Nel caso avvistino un “oggetto volante sospetto” fanno intervenire gli elicotteri Black Hawk, che possono seguire più agevolmente il “moscerino” e nel caso atterrare per sequestrare il carico.

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