In un articolo del quotidiano “La Repubblica”, si legge che l’avanzata dei soldati di Kiev ha portato all’arretramento delle truppe russe, dei ceceni e del battaglione Wagner da Lyman, ha fatto emergere le rivalità fra le diverse fazioni degli apparati militari e della sicurezza.
I miliziani starebbero pensando a un golpe.
i falchi di Mosca che tramano contro il Cremlino:
Primo fra tutti il leader ceceno Ramzan Kadyrov.
Il “mastino di Putin”, che con i suoi uomini ha raso al suolo Mariupol, accusa i vertici militari di essere sconnessi dalla realtà e di non informare propriamente il presidente.
Definisce il generale Aleksandr Lapin un mediocre che però gode del sostegno dei vertici dello Stato maggiore”.
“dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle aree di confine e all’uso di armi nucleari a basso rendimento”.
“C’è chi prevede imminenti purghe dei vertici militari o paventa persino un golpe.
A tuonare sono quelli che di fatto hanno a disposizione “eserciti privati”.
«Zona Grigia» arriva ad accusarli di lavorare per «i traditori».
i canali filo-Cremlino come Readovka accusano Kadyrov e compagni di essere peggio del nemico.
Anastasia Kashevarova, ex consigliera del presidente della Duma, si rivolge direttamente a Putin:
«Siamo impreparati.
Perdiamo i territori liberati.
Lui è il nostro comandante in capo
Prenda misure drastiche anche se colpiscono gli amici»
le critiche della situazione sul campo di battaglia che oramai nessuno nega più, è che sono il frutto di preoccupazione per lo zar , sempre più isolato.