
Il personale, già sottodimensionato, è piuttosto ballerino.
Nel primo trimestre del 2022, in media non si è presentato sul posto di lavoro il 17,53% dei dipendenti . Il dato è in peggioramento: nello stesso periodo del 2020 si assentava il 16,67%, nel 2021 il 13,21%.
Si tratta del “male endemico” della Capitale , Il danno per le prestazioni retribuite ma non espletate valgono come una manovra del bilancio comunale.
Tra malattie, ferie e altri permessi familiari e sindacali, i dipendenti del Campidoglio nel 2021 hanno raggiunto il livello record, tanto è vero che si è deciso di pagare di più chi va a lavorare rinunciando a darsi malato.
Cioè, una cosa normale – lavorare – viene di fatto considerata straordinaria.
L’umiliante accordo sindacale
Da non credere che il nuovo amministratore dell’Ama, l’ex ministro Angelo Piazza, abbia stretto questo patto scellerato con il maggiore sindacato che esiste, quello del pubblico impiego, almeno a Roma, impegnato soprattutto su un fronte: far lavorare i dipendenti pubblici il meno possibile a parità di salario o addirittura con qualche incentivo.
Ecco spiegato cari lettori il motivo, del ritardo dei treni della metropolitana, le scale mobili che non funzionano, gli autobus che quando non vanno a fuoco, si guastano per mancanza di manutenzioni e molte volte per carenza di pezzi di ricambio.
A Roma ci sono ben 43 stazioni nella capitale senza ascensori o scale mobili, ci presentiamo ai turisti, che hanno ripreso a visitare la nostra città, impreparati ed assenti.

Tra i dipartimenti comunali, il record va agli impiegati delle Politiche Abitative, che viaggiano a una media altissima di assenze all’anno.
Il cambio del Sindaco non è stato minimamente avvertito, anche perché non ha modificato la situazione assenteisti.
Ecco spiegata la presenza dei “cinghiali”, che scorrazzano ormai in ogni quartiere della città, una sorta di zoo a cielo aperto, ai quali ora si sono aggiunti i topi, le volpi e i lupi addirittura!!
Il vescovo ausiliare del Papa parla di : «degrado umano, una corrosione del livello umano e delle relazioni, della capacità di rendersi conto dell’altro e che si vede declinato nel degrado ambientale»
Monsignor Benoni Ambarus chiude definendo la situazione «una vera e propria giungla urbana»
Una possibile soluzione, sarebbe a Nostro modesto avviso, “privatizzare” tutti i servizi , liberalizzandoli , e facendoli gestire dai privati, sottraendo la Città al “controllo” dei politici, limitandosi al controllo di gestione.
De Ficchy Giovanni