De Ficchy Giovanni

Il termine che in questo periodo sta prendendo sempre più piede nel dibattito culturale è post-verità.
Il neologismo, in realtà, fu coniato in inglese nel 1992 , ma solo negli ultimi anni è andato dilagando sempre più, fino al punto da coinvolgere il piano filosofico oltre che quello giornalistico.
Secondo Hegel “la verità è un processo concreto che non risiede nel solo pensiero, ma nella realtà, e quindi non potrà mai essere verità arbitraria di un soggetto”.
Secondo la Nostra legislazione
“Ѐ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui – recità così l’articolo 2 della professione – ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede”.
Cosa è più importante? La percezione o la Verità ?
Per Noi la notizia è ad esempio;
…. pensate a qualcuno che vuol fare qualcosa che vuole tenere segreta, e non voglia che sia rivelata….. questa è la Notizia.
Prendiamo una informazione e la diffondiamo, non ci interessa, chi controlla quella quella informazione, a chi può servire , o a chi può far arrabbiare, a un giornalista degno di questo nome non deve importare.
Il punto veramente importante è che quella notizia sia vera, esiste una sola verità, e non importa quello che il pubblico vuole sentire, o cosa voglia vedere, la verità è la notizia in sè stessa.
La veridicità applicata alla professione giornalistica è appunto la corrispondenza fra l’operatore della comunicazione ed il risultato del suo lavoro nel comunicare, può essere definita anche ” coerenza”.
La verità e la conoscenza sono la fonte di ogni ricchezza, sia essa di tipo materiale, immateriale e spirituale.
Non solo, ma che la diffusione della conoscenza è la chiave per la prosperità collettiva.
In sintesi, la conoscenza rende le persone libere e le nazioni ricche.
Esistono una grandissima mole di canali di informazione, e fanno un gran lavoro, per cercare di adattare la notizia , ai loro pubblici di riferimento, è chiaro che le verità in circolazione sono diminuite, e le notizie – quelle verificate e controllate – in una foresta così affollata e intricata sono più difficili da trovare.
Veridicità e veracità spesso sono mere speculazioni filosofiche, basti pensare ad esempio alle varie versioni di uno stesso evento , fenomeno questo che si può verificare che anche i fatti di cronaca con testimonianze inconfutabili corrano su infinite variabili, dipende da chi lo fa, come le racconta e per chi.
Libertà di Stampa
Oltre alla libertà oggi c’è anche un bisogno di verità, in un’epoca in cui anche le personalità più importanti, giornalmente dicono colossali bugie, è veramente molto arduo far percepire ai propri lettori quello che stiamo cercando di comunicare.
Il problema per la sopravvivenza dell’operatore della comunicazione che di questo campa è rilevante, la rivoluzione digitale è il colpo di grazia per la carta stampata e per le notizie di approfondimento.
Il lettore non ha più necessità di attendere il giorno dopo per approfondire sul giornale quotidiano, già è stato informato, dal web, o dalle notizie in televisione.
Questi lettori della rete leggono titoli e didascalie, nutrendosi di notizie parcellizzate , spesso quindi incomplete e falsate che talvolta sono niente altro che “bufale.”
Tutto si riduce spesso ad una grande “Comunity” della quale noi non siamo altro che “influencer”
Sembra proprio che verità e della veridicità della notizia vadano “a farsi benedire”, non essendo più così essenziale , una sorta di post giornalismo quindi.
Non sto facendo “filosofia” sto cercando solo di spiegare che essere come noi siamo indipendenti, si trasforma ogni giorno di più in una sfida oramai divenuta quasi impossibile.