
TRATTO DAL CORSO “ATTACCO ALLA MENTE”
Dezinformacija: la strategia russa di disinformazione e guerra cognitiva in Italia
La guerra di Informazione rappresenta un campo in rapida evoluzione e, ancora, definito in modo impreciso, di crescente interesse per i pianificatori della difesa e i responsabili politici.
Le strategie di disinformazione e guerra cognitiva promosse da diverse potenze autocratiche del mondo non-occidentale (tra cui Russia, Cina, Iran, Corea del Nord) rappresentano una delle principali minacce alla stabilità e alla sicurezza delle democrazie liberali.
Uno degli attori geopolitici che praticano la disinformazione con maggiore intensità e sistematicità a livello globale è la Russia di Vladimir Putin.
Il regime putiniano ha resuscitato e modernizzato la tradizione sovietica della Dezinformacija , adattandola alle tecnologie del XXI secolo.
Esso si avvale sistematicamente della disinformazione non solo per controllare la popolazione russa (cioè come tecnica di governo) ma anche come strumento di politica estera.
La fonte sia dell’interesse che dell’imprecisione in questo campo è la cosiddetta rivoluzione dell’informazione, guidata dalla rapida evoluzione in corso del cyberspazio, dei microcomputer e delle tecnologie dell’informazione associate.
Le grandi potenze autocratiche del mondo non-occidentale – in primo luogo
Cina e Russia , conducono in maniera sistematica campagne cognitive al fine di influenzare le percezioni
dell’opinione pubblica e dei decisori politici in Occidente in merito a questioni strategiche di politica
estera e della sicurezza.
Attori statali e non-statali che praticano la disinformazione, possono disporre di strumenti sempre più potenti ed efficaci di manipolazione delle percezioni.
Le democrazie occidentali sono particolarmente vulnerabili nei confronti delle operazioni di
disinformazione, deception (inganno) e guerra cognitiva condotte da Stati e attori non-statali ostili,
Obbiettivi
Indebolire la coesione delle società democratiche estremizzando le divisioni al loro interno e
polarizzandone il confronto politico.
b) Minare la fiducia dell’opinione pubblica nelle Istituzioni democratiche.
c) Fomentare tensioni tra alleati occidentali.
d) Incoraggiare proteste e disordini di massa.
e) Indebolire la resilienza delle società e la volontà dei cittadini di lottare per difendere la
democrazia.
La Guerra Asimmetrica
Le strategie di disinformazione e le campagne cognitive attuate da potenze autoritarie mirano a
sfruttare determinate vulnerabilità cognitive molto diffuse nelle società occidentali di oggi, tra cui: la cultura della “post-verità”, nella quale i fatti oggettivi sono meno influenti nel plasmare l’opinione
pubblica rispetto agli appelli alle emozioni e alle convinzioni personali; la prevalenza del “pensiero
veloce” (istintivo e basato sulle emozioni) rispetto al “pensiero lento” (razionale e caratterizzato da
un’attenta riflessione e considerazione dei fatti); la tendenza a ignorare o scartare informazioni che
mettono in discussione le proprie opinioni e credenze; la frammentazione della società in numerosi
echo- chambers di conformismo e groupthink (pensiero di gruppo).
La Nostra nazione, come anche molte altre democrazie occidentali, non è preparata per questo nuovo tipo di guerra.
La macchina propagandistica del Cremlino da anni diffonde massicciamente false narrazioni per confondere e disorientare l’opinione pubblica e i decisori politici dei paesi occidentali, fomentare instabilità e polarizzazione politica in tali paesi, inasprire le divisioni tra Stati della comunità euro-atlantica, destabilizzare ed eventualmente abbattere la democrazia liberale.
Il nostro paese – che viene percepito da Mosca come un anello debole dell’Alleanza Atlantica – rappresenta un bersaglio significativo delle attività russe di disinformazione, propaganda e pressione psicologica.
L’Italia deve dotarsi di una specifica strategia di difesa del Sistema-Paese in questo
campo, tesa a individuare e a contrastare gli attacchi cognitivi, a rafforzare la propria resilienza
sociale e psicologica nei confronti della disinformazione e a elaborare e diffondere (tramite la
comunicazione strategica) forti contro-narrazioni democratiche.
TRATTO DAL CORSO ” ATTACCO ALLA MENTE“
Dott. Giovanni De Ficchy
Giornalista Esperto di Geopolitica