
Le prime stime di BFMTV, il primo canale di informazione audiovisiva, annunciano una spettacolare ascesa dell’estrema destra e il consolidamento del «macronismo » con una maggioranza parlamentare molto solida o assoluta.
La Repubblica in movimento e due partiti centristi alleati con Macron potrebbero ottenere da 328 a 368 deputati in un’Assemblea nazionale di 577 deputati.
Maggioranza assoluta per il rieletto presidente, molto simile a quello attuale, di 356 deputati.
Oltre a questa maggioranza parlamentare, la Costituzione consente al capo dello Stato di governare con decreti legge, senza dibattito parlamentare.
Associazione Nazionale (Estrema destra) , potrebbe arrivare da 75 a 105 deputati. Il party di Marine Le Pen potrebbe fare un ingresso spettacolare nella nuova AN, dove oggi conta solo 8 deputati.
Un aumento spettacolare, da 60 a 100 deputati. Se ciò dovesse accadere, sarebbe un evento storico nel nuovo panorama politico francese.
I repubblicani (LR, destra tradizionale) potrebbero ottenere tra i 35 ei 65 rappresentanti. Il partito di Nicolas Sarkozy oggi conta 101 deputati. Potrebbe subire una sconfitta “relativa” o catastrofica.
Il Partito Socialista (PS) oggi conta 28 deputati. Potrebbe avere tra i 20 ei 40 anni. La famiglia socialista un tempo dominante può stabilirsi in una posizione che flirta con l’insignificanza.
Questa proiezione conferma, fin dall’inizio, il crollo del paesaggio tradizionale e la divisione della Francia in tre grandi blocchi incompatibili
La France Insumisa (LRI, estrema sinistra) potrebbe passare da 17 a 25 o 45 deputati. Il partito di Jean-Luc Mélenchon si sta affermando come il primo partito della sinistra francese, con un gruppo parlamentare modesto o molto modesto rispetto ai gruppi di Macron o Le Pen.
Mélenchon chiede l’unione della sinistra, che ha iniziato respingendo il PS e gli ambientalisti.
Il PCF non lascerebbe il ghetto, ottenendo tra i 5 ei 10 deputati. Un risultato che ne conferma la insignificanza parlamentare.
Europa Ecologia I Verdi (EELV), perderebbero diversi deputati, per arrivare tra 1 e 5 deputati, a conferma dell’assoluta modestia della presenza parlamentare ecologica.
Regionalisti e altri gruppi “indipendenti” potrebbero ottenere da 3 a 7 deputati: una presenza irrilevante.
Quella prima proiezione provvisoria potrebbe cambiare nelle prossime settimane.
Ma sembra riflettere, fin dall’inizio, un equilibrio di forze che conferma il crollo del tradizionale panorama politico e la divisione della Francia in tre grandi blocchi sociali, culturali e politici semplicemente incompatibili.
De Ficchy Giovanni