Roma arresti per riciclaggio Internazionale Corruzione e appropriazione Indebita   

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Roma è una maglia della Rete Internazionale di riciclaggio e corruzione

L’uomo d’affari colombiano Alex Saab, in una fotografia distribuita lunedì dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DEGLI STATI UNITI 

Riciclaggio, corruzione e appropriazione indebita 5 misure cautelari

 Il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, sta dando esecuzione ad una ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino impositiva della misura cautelare personale nei confronti di cinque soggetti, indagati per i reati di cui agli artt. 416, 648-bis, 648-ter, 110 e 512-bis c.p.

L’indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – riguarda un’ipotesi di riciclaggio internazionale delle somme che sarebbero provento dei reati ipotizzati di corruzione e di appropriazione indebita di fondi pubblici venezuelani, destinati all’attuazione di un programma di sussidi alimentari, per i quali un imprenditore colombiano risulta imputato di fronte all’Autorità giudiziaria statunitense.

Chi è Alex Saab Moran

E’ un uomo d’affari colombiano di origine libanese, è un “super facilitatore” , Le autorità statunitensi sospettano che abbia la chiave di dove Maduro e il suo entourage nascondono la loro fortuna.

 Ma i suoi contatti vanno oltre il Venezuela,

Uno dei fini della matassa di affari che Saab ha intessuto, nel mirino della giustizia degli Stati Uniti, è il riciclaggio di 350 milioni di dollari a seguito delle transazioni effettuate nel 2011 attraverso la Sucre per l’acquisto di materiali in Ecuador con l’ordine per costruire case in Venezuela.

 la sua specialità è fondere queste reti criminali con sforzi legittimi, come l’assistenza umanitaria

Alex Saab Moran è la principale figura della dittatura: gestisce gli affari più oscuri di Pdvsa, ( Compagnia petrolifera Venezuelana) l’oro, gli alimenti, l’alleanza con l’Iran, i rapporti con i cartelli della droga e protegge il denaro sporco di Maduro e Cilia Flores .

Saab, oltre ad essere un miliardario, è diventato il più grande operatore di un esecutivo soffocato dalle sanzioni internazionali. 

Ora potrebbe diventare la più grande gola profonda del Chavismo ,

Saab inviato a Teheran come inviato speciale di Maduro per elaborare un nuovo schema oro per gas c

Secondo i media locali, il ruolo di Saab Moran andrebbe ben oltre l’aspetto imprenditoriale, essendo invece una sorta di emissario di Maduro in paesi amici in chiave anti-statunitense come la Russia, ma anche Cina e Iran per affari legati al petrolio.

Recentemente arrestato all’aeroporto dell’isola di Capo Verde ed estradato in esecuzione del mandato emesso dagli Stati Uniti, avrebbe inoltre costituito numerose società attraverso le quali riciclare i proventi illeciti.

La moglie Camilla Fabri. giovane romana, accusata di frode fiscale nel 2019, abitava tra Roma e Milano, ma oggi forse è rifugiata in Russia.

Commessa con uno stipendio di 1800 euro al mese, è finita nel mirino del fisco perché aveva intestato a suo nome un appartamento di 5 milioni di euro a via Condotti.

Camilla Fabri

È indagata per un giro di riciclaggio internazionale che inizia nel Venezuela di Maduro.

I soldi investiti in Italia arrivavano dal Regno Unito grazie alle disposizioni di Kinlock Investment, una compagnia diretta dal fidanzato della sorella di Fabri, Lorenzo Antonelli, con un deposito di garanzia di una compagnia di Dubai.

Sarebbero finiti ai domiciliari, assieme al marito della sorella di Fabri, Lorenzo Antonelli, anche lui all’estero.

Ai domiciliari vanno invece le due zie della donna, Arianna e Patrizia Fiore, 47 e 45 anni rispettivamente, le uniche presenti nella Capitale

Alex Saab appare davanti al giudice del magistrato statunitense John J. O’Sullivan tramite collegamento video durante la sua citazione in tribunale presso la corte federale di Miami

Va in questa sede evidenziato che il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e che fino a sentenze definitive vale la presunzione di non colpevolezza.

De Ficchy Giovanni

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