Gruppi Ecologisti Finanziati da Mosca

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Sospetti in Francia e negli Stati Uniti, Gruppi ambientalisti finanziati dai russi di Gazprom per mantenere la dipendenza europea dal gas.

Secondo il rapporto di una fondazione parigina, il denaro della compagnia del gas russo avrebbe finanziato per anni le campagne dei gruppi ecologisti contrari al nucleare e al fracking.

Energie complementari e alternative avrebbero potuto limitare la dipendenza energetica del Vecchio Continente dal gas russo, il francese Dominique Reynie, direttore di Fondalpol (Fondazione per l’innovazione politica) ha pubblicato uno studio dal titolo “Libertà la sfida del secolo”.

Ed una intervista ha raccontato che “abbiamo trovato finanziamenti di Gazprom in particolare ad alcune Ong ambientaliste che hanno fornito ministri ad alcuni Paesi europei, i quali si sono imbarcati in una sorta di restituzione del favore difendendo l’uscita dal nucleare”

L’accusa di Reynié è stata subito ripresa da Contrepoint, una delle più importanti riviste online libertarie francesi, che in un articolo sottolinea come il sospetto sia lecito.

Tanto che già nel 2014 l’allora segretario della Nato, Anders Fogh Rasmussen, raccontava, citato dal Guardian, di aver “incontrato alleati che possono riferire che la Russia, nell’ambito delle sue sofisticate operazioni di informazione e disinformazione, si è attivamente impegnata con le cosiddette organizzazioni non governative – organizzazioni ambientaliste che lavorano contro il gas di scisto – per mantenere la dipendenza europea dal gas russo importato”.

VARI ESEMPI DI GIORNALISTI INVESTIGATIVI SU GAZPROM

Lo sfruttamento del gas di scisto attraverso il fracking, rileva la rivista, avrebbe infatti “automaticamente ridotto gli acquisti e la dipendenza dell’Europa dal gas russo, in particolare dal suo gigante del gas Gazprom”.

E lo stesso vale “per il nucleare, che offre agli occidentali un’abbondante fonte di energia che non emette CO2 ed è un’alternativa al gas russo”.

DE FICCHY GIOVANNI

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