
La Polonia è irritata per le esitazioni europee sugli ammonimenti da infliggere a Putin.
Si riferisce soprattutto a Paesi come la Germania, la Francia e l’Italia che continuano a frenare.
Il governo di Varsavia si sarebbe detto disponibile a modificare il suo piano nazionale di ripresa e resilienza per includere alcuni programmi di accoglienza e integrazione di rifugiati ucraini.
Il viceministro degli Esteri polacco Pawel Jablonski parla chiaro: “Nessun negoziato fermerà Putin“.
Chiede maggiore sostegno all’esercito ucraino da parte dell’Ue e della Nato, anche se sul piano militare preferisce che tali questioni siano trattate “in modo più discreto“, in chiaro riferimento al frustrato tentativo, per ora, di inviare Mig combattenti -29 polacchi all’aviazione ucraina.
Le sanzioni sono costose per tutti, ma il costo opportunità è molto maggiore.
Non possiamo fermarci a metà e lasciare che Putin vinca questa guerra.
Se esitiamo a tagliare alla Russia i soldi per petrolio, gas e carbone, Putin vincerà e non si fermerà, e attaccherà altri paesi nei mesi e negli anni a venire.
De Ficchy Giovanni